domenica 6 agosto 2017

IL VERO PROFONDO MOTIVO DELL'AUTODISTRUZIONE DELL'EUROPA ATTRAVERSO LA SUA ISLAMIZZAZIONE

(Difficoltà: 2,2/5)

Terrorismo palestinese in Amburgo
Notizia del 28 luglio scorso: in Amburgo, Germania, un terrorista islamico è entrato in un supermercato e ha cominciato ad accoltellare la gente, ammazzando una persona e ferendone altre sei. Egli è stato poi tenuto "sotto controllo" da dei coraggiosi passanti fino all'arrivo della polizia.
Si tratta di un nativo degli Emirati Arabi, ma anche a tutti gli effetti di un palestinese.


 Il "Fatwa Quotidiano": "Al Lettor Non Far Sapere..."

Ebbene, indovinate quale giornale, fra tutti i principali quotidiani, non ha fatto menzione della "nazionalità" palestinese dell'assassino jihadista? Ma sì, proprio lui: il Fatwa Quotidiano! E cioè la testata il quotidiano che ha in pratica preso la staffetta dal giornale-zombie Il Manifesto come baluardo mediatico del "palestinismo". "Zero tituli", come direbbe Travaglio facendo il verso a Mourinho. Ma guarda un po' delle volte le coincidenze!
Naturalmente attacchi come quello di Amburgo capitano in Israele quasi ogni giorno o settimana. Ma qui si parla della Germania, che con Israele non c'entra nulla. Oibò, un palestinese che non si limita a uccidere ebrei, ma uccide anche tedeschi in terra di Germania, 'ndo cojo cojo? Ma non sarà allora che l'"occupazione" israeliana, e cioè la questione politico-territoriale, non c'entra una benemerita coppola di minchia, tanto è vero che gli ebrei venivano sterminati a decine di migliaia già da molto prima del '48, quando cioè ancora Israele non era nato e quella terra si chiamava "Palestina"?
Panico! Che fare? Sarebbe un guaio per il Fatwa veder disturbata la narrazione sinistrata che vuole i "poveri" palestinesi - questi gigli di fiore che altro non chiedono se non di scambiare dolciumi e fiori con gli amici ebrei - eterne vittime dell'"imperialismo" israeliano. E del complotto giudo-pluto-massonico, visto che ci siamo. E di tutto quello che ci sta scritto nei "Protocolli dei Savi di Sion", giusto per fare conto tondo.
Meglio quindi sanitarizzare la notizia nascondendo quel piccolo "particolarino", non sia mai detto.


L'"Antisionismo"-Antisemitismo: il Cavallo di Troia per l'Islamizzazione dell'Europa e dell'Occidente

Nessuno sembra capirlo, ma l'"antisionismo", cioè quella forma di antisemitismo che - a partire dalla seconda metà del XX secolo - ha sostituito l'individuo ebreo (raffigurato nell'iconografia anti-ebraica tradizionale con barba e ricciolini neri, naso adunco e cappellone nero) con lo Stato degli ebrei, è stato da almeno cinquant'anni a questa parte (con, ovviamente, un'impennata negli ultimi 10-15 anni)  il cavallo di Troia per l'ingresso del terrorismo islamico nell'Occidente, e per l'islamizzazione di questo. Questo perché la pressoché incondizionata tolleranza verso il terrorismo islamico-palestinese, l'allucinata giustificazione di questo come strumento di una "lotta per la libertà" contro Israele, ha rammollito negli anni il ventre dell'Europa e dell'Occidente, sdoganando l'Islam e permettendogli di insediarsi dentro i suoi confini e fare carne da porco dei suoi valori e dei suoi cittadini. Per troppo tempo il mondo e l'Europa hanno tollerato un secondo sterminio di ebrei che si consumava sotto i loro occhi già a distanza di pochi anni dalla Shoah: alla fine la tolleranza per i palestinesi e per il loro terrorismo è diventata tolleranza per l'Islam e il terrorismo islamico in generale, al punto che già più di un leader europeo si è espresso sull'esigenza per l'Europa di "convivere" con il terrorismo che uccide i bambini nei concerti e i vecchi e le donne nei supermercati, e sull'irrinunciabilità del "multiculturalismo", cioè di quella truffa ideologica che nasconde dietro accattivanti formule verbali la realtà dell'importazione di una cultura barbarica ferma con tutti e due i piedi al beduinismo del VII secolo.
A riprova di questo legame, va fatto notare che i metodi di attacco terroristico jihadista sperimentati dall'Occidente in questi anni (il suicide-bombing, i dirottamenti, gli accoltellamenti, gli investimenti con veicoli, l'accoppiata investimento con l'auto-accoltellamenti ecc.), sono tutti di origine palestinese. Tutto il terrorismo islamico che vediamo oggi in Occidente ha avuto il suo campo di prova nel conflitto arabo-israeliano: i metodi per la jihad contro gli ebrei sono diventati metodi per la jihad contro l'Occidente intero.


Per il Terrorismo Islamico che l'Affligge, l'Europa non ha che da Incolpare Se Stessa

Decenni di tolleranza verso il terrorismo palestinese in funzione antisionista-antisemita hanno permesso l'inoculazione del terrorismo islamico nel tessuto europeo. L'istinto suicida dell'Europa, che ha permesso l'ingresso di milioni di potenziali terroristi islamici nel suo territorio, è in ultima istanza conseguenza del suo atavico antisemitismo. Lo stesso antisemitismo che, per aggirare la sanzione morale dell'Olocausto, ha deciso di darsi un'apparenza di critica politica. Allo stato ebraico sono così stati rivolti tutti i luoghi comuni più rivoltanti che l'antisemitismo medievale rivolgeva agli individui di fede ebraica, o all'ebraismo in generale:  Israele è stata così accusata nell'ordine di "cospirare" per il dominio dell'area mediorientale (o addirittura mondiale), di avvelenare i pozzi da cui i palestinesi prendono l'acqua, di trafficare in organi di palestinesi, e via calunniando. In questo contesto di guerra aperta contro lo stato ebraico - condotta attraverso la propaganda mediatica, l'operato dell'Onu e dell'UE, e le varie ong finanziate da personaggi come Soros - il terrorismo islamico diventava, quando si rivolgeva contro Israele e solo allora, "lotta per la libertà", e i massacratori palestinesi "combattenti per la libertà". E questo anche quando questi uccidevano fuori da Israele, anche quando uccidevano non-ebrei. E "combattenti per la libertà" i terroristi palestinesi continuano a esser considerati tutt'ora - in Germania, in Europa, nell'universo dell'opinionismo sinistrato - a dispetto di tutte le evidenze.


Conclusione: l'"Israelizzazione" della Società Europea e Tedesca

Ora la Germania - centro dell'antisemitismo europeo almeno dall'epoca di Lutero - sta subendo un meritato tornaconto. Un destino che essa condivide naturalmente con l'Europa, di cui determina ogni politica. Capiranno Germania ed Europa l'antifona e inizieranno a supportare Israele in funzione di una lotta allo stragismo jihadista islamico che ha cominciato ad ammazzare anche i loro cittadini? Capiranno che terrorismo palestinese e terrorismo dell'Isis condividono la stessa radice idologico-religiosa, e che l'unica differenza è che il primo fa la guerra santa a Israele, mentre il secondo la fa all'Occidente intero? La risposta non può che essere un fragoroso e categorico no: se c'è una cosa che la Storia ci ha insegnato, è che l'odio anti-ebraico, più di tutti, è immune dalla forza del ragionamento e dall'evidenza dei fatti.
Allo stato attuale, il destino dell'Europa è già scritto. La sua autodistruzione attraverso l'islamizzazione è solo la fase terminale di un cancro che l'ha consumata per secoli, e che ora presenta il conto. Se non farà in tempi brevi i conti una volta per tutte con il suo "antisionismo"-antisemitismo, essa avrà le mani legate quando si tratterà di invertire il processo di islamizzazione della sua società. E quando si tratterà di combattere il terrorismo, che di quel processo costituisce la testa d'ariete.

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