sabato 25 marzo 2017

"SE L'OROLOGIO DELLA VITA ANDASSE ALL'INDIETRO..." (una esercitazione di assurdologia ipotetico-deduttiva)

(Difficoltà: 1,7/5)

"Il curioso caso di Benjamin Button"
Come sarebbe la nostra vita se si svolgesse al contrario, cioè se nascessimo vecchi e ringiovanissimo fino alla morte?

Se nascessimo a 80 anni..:

spunterebbe a un certo punto un Leopardi che celebrerebbe l'età d'oro della vecchiaia.

sarebbe bello: sparirebbe la paura della morte. Infatti non moriremmo, ma ci spegneremmo in una graduale incoscienza. In pratica, una sindrome di Alzheimer determinata dal ringiovanimento cellulare.

intorno ai 2-5 anni, assorbiremmo tutto come delle spugne (nozioni, lingue, stimoli vari), ma non ci serverebbe a nulla.

le aziende che guardano al lungo termine ci assumerebbero da freschi laureati sessantenni, giudicandoci dei vecchietti promettenti.

giovedì 16 marzo 2017

GEERT WILDERS, EROE DELLA LIBERTA' E DELLA DEMOCRAZIA

(Difficoltà: 1/5)


Dunque: l'olandese Geert Wilders viene considerato, dagli scagnozzi del Ministero della Verità liberal-sinistrorso, un "islamofobo", uno "xenofobo", un "populista", un "razzista". Non può meravigliare che la Sinistra, nelle sue diverse declinazioni la forza politica più violenta e razzista al mondo, si trovi sempre in prima linea quando si tratti di dispensare con tale leggerezza epiteti di questo tipo. I coglioni che si bevono la propaganda della Sinistra ci sono sempre. Tutti gli altri, vanno a vedere a fondo la cosa e immancabilmente scoprono che si tratta solo di menzogne.

giovedì 9 marzo 2017

IL RUOLO DELL'ONU NELLA JIHAD ARABO-PALESTINESE CONTRO ISRAELE

Nota: quanto segue è l'estratto di un libro "work in progress" sul conflitto arabo-israeliano.

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Nel 1948, l'Organizzazione delle Nazioni Unite riconobbe lo stato d'Israele. Gli Stati arabi si opposero a questo riconoscimento, e scatenarono una guerra per la distruzione di Israele e lo sterminio del suo popolo. Israele vinse, così come sconfisse gli stati arabi nella successiva “Guerra dei sei giorni” (1967), che essi avevano mosso a Israele con le stesse finalità della precedente. Nell'impossibilità di sconfiggere Israele per via militare, gli stati arabi e islamici hanno sfoderato l'arma della diplomazia e della propaganda. Il teatro di questa guerra è nelle piazze, nell'influenza sui media, nel lobbying, nelle organizzazioni studentesche e associazioni islamiche di tutto il mondo, nella società tutta. Ma sul versante propagandistico della jihad anti-israeliana, l'asso nella manica è stato e rimane l'occupazione dell'Onu.