martedì 21 febbraio 2017

LETTERA AL DIRETTORE DEL FATTO QUOTIDIANO

Qui sotto il testo di una lettera che spedirò domani al direttore del Fatto Quotidiano. Non confido in alcun tipo di feedback, ma almeno con la sua pubblicazione nel mio sito il lavoro non sarà stato invano.

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Gent. Direttore Marco Travaglio,

chi Le scrive è stato uno dei primissimi abbonati del Fatto Quotidiano, e uno che La segue da anni, fin da prima dei Suoi ottimi interventi in una serie di video che si chiamava “Passaparola”, che Lei ricorderà.
Ma non voglio ovviamente farne una questione personale: è sul giornale da Lei diretto che voglio soffermarmi.
Il degrado del FQ è stato repentino, o forse gli elementi critici erano sempre stati lì operanti e prima non avevo gli strumenti per individuarli. Si potrebbe quindi forse parlare di un vizio originario; sempre, comunque, di una promessa tradita.
Qual è stata infatti fin dall'inizio la linea del giornale? Il principio della difesa della Costituzione, certo, che il giornale ha mirabilmente onorato nell'occasione dell'opposizione alla “schiforma” costituzionale renziana. Sotto questo aspetto, nulla da eccepire.

Ma l'altro “punto programmatico” era la libertà di informazione, e qui avete fallito alla grande. La premessa era tutta sul fatto che non ricevete finanziamenti pubblici. Questo implica libertà dalla politica, giusto? In un certo senso. Poi che non avreste dipeso dalle inserzioni pubblicitarie. Questo vi avrebbe garantito libertà da impresa e finanza, giusto? Ragionevole. “I nostri padroni sono i lettori”, dicevate voi. E lo dicevate per rimarcare la vostra indipendenza. Già, come se, negli effetti, dipendere dal mercato degli elettori fosse e sia qualcosa di diverso dal dipendere dal mercato delle imprese o da quello del consenso politico. Perché sapete questo ragionamento dove non poteva che portarvi, e dove vi ha portato? Inevitabilmente a individuare un “target” di lettori, proprio come per qualsiasi altra azienda commerciale. E questo “target” voi ve lo siete scelto – forse intenzionalmente, forse per inerzia - tra il popolo della sinistra più o meno estrema, al quale ormai portate l'acqua con le orecchie, come si suol dire. Perché un pubblico di lettori così connotato ideologicamente non concede sconti: o parlate delle cose che interessano loro nel modo in cui vogliono loro, o potete dire addio alle poche copie che ancora riuscite a vendere.

Le prove di quanto dico? Stanno nella risposta a una domanda: quali sono le tematiche che più catalizzano oggigiorno le attenzioni della Sinistra, al punto dell'identificazione con esse? Immigrazione; euro; conflitto arabo-israeliano. Ebbene, nel discutere di queste tematiche, la vostra deriva a Sinistra è tale da proiettare i vostri velleitari propositi di un'informazione libera direttamente nel water closed. Si può essere servi della politica, della finanza e dell'impresa, Travaglio, ma si può anche essere servi del pubblico (quello che non a caso voi chiamate “padrone”). Credere che questo non sia possibile – un'illusione in cui voi ancora vi crogiolate - significa non aver capito nulla della società degli ultimi 90 anni (quanto meno). E si badi bene che direi la stessa cosa se voi vi foste buttati su un pubblico di destra, anche se questo almeno l'avrei trovato più coerente con il suo orientamento, Travaglio, e quindi meno sospetto.
A me, da lettore interessato a un'informazione libera che si occupi con mente aperta alle tematiche più cruciali del nostro tempo, non interessa sapere di chi uno è servo. L'effetto infatti è sempre lo stesso: i servi sono servi indipendentemente dal padrone, e la libertà dell'informazione va a fondo comunque.

Certo potete continuare a recitarvi il mantra che il crollo delle vostre copie – dalle 113 mila copie del 2009 alle 45 mila (stando ai vostri dati) di oggi– sia frutto dei dati “gonfiati” degli esordi, quando il pubblico era attratto dalla curiosità per la novità. Ma in cuor vostro sapete bene che non è così. Quei 70 mila elettori – tra i quali v'ero anch'io – erano disposti a restare, e se ne sono andati perché hanno visto tradito il tanto sbandierato principio di un'informazione libera. “Un altro giornale di Sinistra? No grazie, abbiamo già dato.”

Non sono nemmeno tanto sicuro della Sua integrità intellettuale, caro Travaglio. Ma, scusi, Lei non andava in giro a dire che era pro-Israele?

"Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un'organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani." (8 gennaio 2009)

Ebbene, ha la più pallida idea di quello che vanno scrivendo improvvisati “esperti” (uno per tutti, probabilmente il più vergognoso e falso, è Gianluca Ferrara) delle delicatissime questioni medio-orientali (leggasi: conflitto arabo-israeliano) sulla sua testata, cartacea e online? Una vera discarica di balle e verità taciute, tutto a danno di Israele. E si è mai fermato a leggere i commenti degli utenti agli articoli online? Un pozzo latrinale di antisemitismo esplicito, o della sua versione che sostituisce all'individuo col naso adunco e la barba nera lo Stato ebraico, e che si fa chiamare “antisionismo”. La censura dei commenti online, che funziona alla perfezione nelle occasioni più triviali, sembra addormentarsi in queste situazioni. Simili commenti gonfi di propaganda anti-ebraica e delle accuse più infamanti allo Stato Ebraico e agli Ebrei avrebbero ben figurato in un giornale tedesco degli anni '30-'40, e ormai calzano a pennello alla vostra testata, per quello che essa è diventata. Sotto le propongo un campionario di siffatte esternazioni: se le legga e tenga in mente che il giornale che permette ciò è il SUO, non il mio. Pur da “gentile” ho provato un crescente disgusto per il vostro pubblico e per voi, che a questo pubblico vi siete legati con un patto di vita o di morte.

Lo Stato ebraico, già, quello che viene accusato da molti dei vostri articolisti e “blogger” di praticare l'“apartheid”, nel mentre che garantisce ai 20% di islamici che ospita nei suoi confini pieni diritti - incluso quello di avere rappresentanza nel Knesset per lavorare indefessamente contro uno Stato di cui vogliono la dissoluzione - e che trovano accesso alla Corte Suprema. Lo Stato Ebraico che è accusato di “genocidio”, quando è circondato da stati arabi che praticano verso di esso la medesima jihad che l'Isis applica all'intero Occidente, e che gli hanno mosso per ben tre volte guerra con il dichiarato intento di commettere un secondo olocausto. Lo Stato Ebraico che viene accusato di “occupare” abusivamente territori, quando sappiamo che la “conquista” (in realtà un controllo militare, pienamente autorizzato dalla legislazione internazionale, finalizzato alla prevenzione di atti bellici o terroristici) della Cisgiordania è avvenuta a seguito di una regolare guerra, quella del 1967, che Israele ha subito e che ha vinto, salvando i suoi abitanti da sicuro sterminio. Lo Stato Ebraico, l'unico stato al mondo minacciato di distruzione da ogni lato, è anche l'unica democrazia del Medio Oriente, e una delle più evolute e liberali del mondo. Ma non troveremo nulla di tutto ciò sul Fatto Quotidiano, poco ma sicuro.
E Lei, Travaglio, di tal giornale è pure direttore, oltre che fondatore. Convertito sulla via di Ramallah? O semplicemente, al pari dei giornalisti di Berlusconi, “tiene famiglia”? Lo vede cosa intendo quando dico che il vostro giornale non fa informazione libera? Se anche uno come Lei è costretto a scendere a compromessi su una questione ideale così importante, si salvi chi può.

E capita così che – a distanza di soli 70 anni dal gasamento di 6 milioni di Ebrei - una “notiziola” come l'attacco incendiario da parte di terroristi palestinesi a una sinagoga tedesca in Wuppertal – per fortuna senza morti, almeno questa volta - sia stato giudicato da una giuria del corrispondente Land come “legittima protesta” politica nei confronti di Israele. Sì, proprio così: un attacco incendiario contro Ebrei lontani migliaia di km da Israele una “legittima protesta” contro lo Stato israeliano. Dov'è questa notizia nel Fatto, considerato che i “giornalisti” che si occupano presso voi di Medio Oriente saltano in piedi come le rane di Galvani ogni volta che sentono il nome “Israele”? Come direbbe Mourinho, “zero tituli”.

E quando mai, poi, il vostro giornale ha usato – per le poche volte in cui riporta simili episodi – il termine “terrorismo” associato a “palestinese”? Le risparmio la fatica della ricerca: zero, null, zilch. Sembra proprio che il dossier Medio Oriente (e non solo) nel vostro giornale sia appannaggio di giovanotti dei centri sociali, con molta ignoranza al servizio di un'unica agenda.
Per citare il grande Piero Ricca, nella redazione dovreste riscoprire tutti il “piacere della vergogna”.
Nel mio umile blog (Cementomori.blogspot.it) ho già cominciato a chiamare il suo giornale “Il Fatwa Quotidiano”.

Un ultimo punto. La qualità del giornalismo di chi scrive sul Fatto a proposito di queste e altre tematiche è a dir poco dilettantesca, soprattutto se confrontata con altre testate nazionali: pochi argomenti validi; buonismo da cuor sanguinante di maria (con annesso ditino moralizzatore sempre ben alzato) per questioni che richiederebbero al contrario una fredda valutazione del trade-off fra vantaggi e svantaggi, fra prestazioni e risorse disponibili (sì, sto pensando all'immigrazione); doppie misure; ideologismi; attacchi di bile; ovvietà a go-go; strizzatine d'occhio; verità dette a metà e bugie dette per intero; tonnellate di velleitarismo ecc. E' come se non foste mai riusciti – per questioni contrattuali o per affezione, chi lo sa - a liberarvi dei giornalisti che avevate reclutato agli inizi, evidentemente scelti, per questioni di budget, fra dilettanti più o meno freschi di laurea.
Discorso a parte ma analogo, poi, per la sfilza dei “blogger” sul Fatto online, per i quali si sta sempre più diffondendo tra i commentatori degli articoli il detto che “nel Fatto ormai scrivono cani e porci”.

Il Fatto poteva essere il giornale di tutti. E' invece diventato l'ennesimo giornale di sinistra, con l'aggiunta della specializzazione nella lodevole quanto inutile (e terribilmente noiosa) denuncia di questioni giudiziarie perlopiù bagatellari e destinate a finire nel nulla di fatto dell'archiviazione o della prescrizione. Troppo poco per conferire al vostro giornale un'identità precisa, soprattutto considerato che sui dossier più cruciali e sensibili il Fatto diventa o un giornale allineato con l'establishment (Europa, euro, immigrazione), oppure un clone del Manifesto o di Repubblica, dei quali rimastica, digerisce e vomita gli stessi radicalismo chic e luogocomunismo (vedi sempre il topic immigrazione e quello del Medio Oriente).

C'era un periodo, conclusosi solo pochi mesi fa, in cui credevo che il Fatto fosse un tesoro da salvaguardare a tutti i costi. Oggi credo invece che il vostro giornale non abbia più motivo di esistere. Ci sono giornali che fanno quello che fate voi da più tempo e, francamente, in maniera più scafata e meno ingenua e dilettantesca.

Non se ne sente proprio il bisogno.


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P.s.: ecco, come anticipato, un'amarcord di frasi “antisioniste”-antisemite dal sito del suo giornale. L'anno è il 2014 (Guerra di Gaza) e i commenti – questi e una tonnellata d'altri, s'intende - stanno ancora lì, intonsi e leggibili da tutti. Da notare in particolare un riconoscibilissimo tratto dell'antisemitismo che, da 70 anni a questa parte, si traveste da “antisionismo”: l'assimilazione degli Ebrei ai loro antichi sterminatori, i nazisti. Buon divertimento.

Ropberto 87. “Israele e gli ebrei sono riusciti a fà una grandissima cosa dalla fine della seconda guerra: far perdurare il senso di colpa nelle anime di tutto il mondo (escluso quello mussulmano) per quello che la germania gli ha fatto passare! e con il senso di colpa ancora ci stanno marciando e troppo ci marceranno!”

NoVat. “Fino ad ora d uccidere sono stati gli ebrei.”

Guest. “di certo gli ebrei oggi stanno facendo quello che i nazisti hanno fatto a loro quindi non corre molta differenza tra loro e mi sa che non dovrebbero più togliersi, con quel ridicolo quanto lugubre dondolio, dal muro del pianto per chiedere perdono per le loro atrocità.”

Monocalpo. “Ho un collega di lavoro ebreo nei confronti del quale non mi sfiora nessun particolare sentimento collegato al suo essere ebreo.
Mi dà solo un po' fastidio quando difende - a spada tratta - Israele, ma - tutto sommato - lo comprendo e lo accetto molto di più di un italiano non-ebreo che difende quello stato che si comporta come un emulo della Germania Nazionalsocialista di Adolf Hitler. “

Antonio Fois. “Se non ci fosse Israele, che non ha diritto di esistere come
stato razzista, non ci sarebbero guerre.”

Josef. “E' un nostro dovere morale aiutare il popolo che viene bombardato da armi che anche noi abbiamo venduto ai nazisti israeliani.”

Furius Camillus: “perché cosi' si AVALLA proprio uno dei PUNTI di FORZA della CALUNNIA EBRAICA contro l'EUROPA: la PANZANA dei FASCISMI EUROPEI identificati col "MALE ASSOLUTO"....il MALE ASSOLUTO invece ,sono, come BEN si vede OGGI, solo LORO...”

Beatpete. “I figli di Israele non sono diversi dagli aguzzini nazisti che li hanno torturati e sterminati settant’anni fa. Hanno rinchiuso i palestinesi nell’immenso lager della striscia di Gaza e li depredano, umiliano, dissanguano ogni giorno, nel silenzio complice del mondo occidentale. […] Condanniamo Al Qaida, ma perchè il mondo civile non si indigna per il genocidio sistematico portato avanti da questi jihadisti ebrei, che massacrano i palestinesi in nome di Jeovah?”

2ENZ. “adesso che il più GRANDE TRUFFATORE del MONDO è EBREO rischiano qualche casino finanziario ... e poi chi li mantiene .....” Guest: “solo adesso il pù grande truffatore è ebreo?”

Bruno: “E' chiaro che il governo israeliano vuole estromettere i palestinesi da Gaza,almeno quelli che resteranno in vita dopo i bombardamenti.Se non arriva allo sterminio totale e' solo perche' l'opinione pubblica non glielo permette.Qualcosa mi riporta indietro,al tempo delle persecuzioni naziste a danno degli ebrei.”

Mallo46. “Le SS prendevano 10 italiani per ogni tedesco ucciso , i sionisti ebrei ne prendono 100 per ogni israeliano ammazzato : siamo ancora a duecento , ne ammancano dunque cento ! O mille ?”

Bad Handass. “si vede che chi di nazismo perisce alla fine di nazismo ferisce...”

Roryro. “Niente può giustificare questa atrocità! Sono dei CRIMINALI, disumani, nazisti! basta coprirsi dietro l'antisemitismo!”

kkane. “non me ne frega assolutamente nulla di cosa hanno subito o, almeno, non è una giustiicazione all'occupazione militare di un altro stato.”

freebfra. “è l'idea di Dio che tramandano nella loro tradizione: un Dio "onnipotente" e nazionalista che li giustifica in ogni cosa in quanto "popolo eletto". il discorso è lungo, ma finché leggeranno in questo modo la loro tradizione non smetteranno di comportarsi ESATTAMENTE come i loro carnefici passati.”

Ben_Quarto. “Le rappresaglie na ziste erano 1 a 10... Questi sono ancora peggio.”

Riccardo. “ISRAELIANI NAZISTI...chi li supporta o sta zitto è complice di questo disgustoso bagno di sangue! Dove sono le condanne di tutti i governi occidentali ora???”

salvador. “Israele,sta usando metodi nazisti.....se vuole la pace,deve liberare i territori occupati.”

Baraban. “Bella fine, quella degli ebrei di Israele: da vittime a carnefici in un paio di generazioni.”

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