martedì 21 febbraio 2017

LETTERA AL DIRETTORE DEL FATTO QUOTIDIANO

Qui sotto il testo di una lettera che spedirò domani al direttore del Fatto Quotidiano. Non confido in alcun tipo di feedback, ma almeno con la sua pubblicazione nel mio sito il lavoro non sarà stato invano.

-----------

Gent. Direttore Marco Travaglio,

chi Le scrive è stato uno dei primissimi abbonati del Fatto Quotidiano, e uno che La segue da anni, fin da prima dei Suoi ottimi interventi in una serie di video che si chiamava “Passaparola”, che Lei ricorderà.
Ma non voglio ovviamente farne una questione personale: è sul giornale da Lei diretto che voglio soffermarmi.
Il degrado del FQ è stato repentino, o forse gli elementi critici erano sempre stati lì operanti e prima non avevo gli strumenti per individuarli. Si potrebbe quindi forse parlare di un vizio originario; sempre, comunque, di una promessa tradita.
Qual è stata infatti fin dall'inizio la linea del giornale? Il principio della difesa della Costituzione, certo, che il giornale ha mirabilmente onorato nell'occasione dell'opposizione alla “schiforma” costituzionale renziana. Sotto questo aspetto, nulla da eccepire.

lunedì 13 febbraio 2017

"AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO": CAPIRE IL PROBLEMA DELL'IMMIGRAZIONE GRAZIE AL VANGELO

(Difficoltà: 4,1/5)

Cattocomunismo
Il Versante Sinistro del "Cattocomunismo": il "Multiculturalismo"

La retorica che contorna il “multiculturalismo”, in ordine di tempo l'ultima piaga ideologica che la Sinistra ha scatenato sul mondo, rientra in quello che da tempo è noto in Italia come il “cattocomunismo”. Cos'è, innanzitutto, il cattocomunismo? Eccone una definizione da Treccani:

Denominazione, usata a volte in tono iron. o spreg., della posizione assunta in politica da quei cattolici che hanno idee comuniste in alcuni ambiti (per es., in economia o nelle questioni sociali), e che quindi cercano l'intesa con le sinistre, spec. In riferimento alla vita politica degli anni '60-'70 del Novecento.

domenica 12 febbraio 2017

IL SENSO DELL'ATEISMO OGGI E LA SCOMMESSA DI PASCAL

(Difficoltà: 3,9/5)

Blaise Pascal
L'Ateismo è un Anacronismo

Io penso che coloro che ancora oggi professano un ateismo militante siano solo dei narcisisti, e cioè gente che cerca consenso a buon mercato e una dimensione per il proprio debole io. E questo perché, nella sua lotta dalla parte della ragione contro l'asfissiante dogmatica religiosa, ormai l'Illuminismo ha, lungo i 300 anni della sua esistenza, sortito tutti gli effetti che poteva sortire.
Oltre a comunicare un retrogusto di anacronismo, la professione di ateismo è – come suggerisce il termine “professione” - null'altro che un riflesso di ciò che vorrebbe negare: l'ateo – specialmente per il fatto che lotta contro l'idea di Dio in un'epoca che ormai da un secolo e mezzo ha conosciuto la “morte di Dio” - si fa guidare e quindi determinare da questa stessa idea di Dio, e risulta alla fine più ossessionato da essa di quanto lo sia il credente medio. Lottando contro un Dio già ucciso dai Lumi, lo mantiene in vita per antitesi: il suo vilipendio di cadavere infonde nuova vita a ciò di cui ritiene il mondo debba liberarsi. Meglio farebbe, l'ateo, a lottare contro ciò di cui l'idea di Dio ancora oggi funge da pretesto: il potere temporale della Chiesa, la sua capacità di mettere becco e mano nella politica italiana per questioni vitali quali l'immigrazione, l'aborto e le questioni economiche.