domenica 11 dicembre 2016

L'ULTIMA DEGLI ÜBERIDIOTEN: ESPIARE IL PROPRIO PASSATO IMPORTANDO L'ANTISEMITISMO ISLAMICO

Come risaputo, l'ultimo capolavoro della Germania è stato quello di accogliere sul proprio territorio diverse centinaia di migliaia di “rifugiati”, si suppone in larga parte provenienti dalla martoriata Siria. Ovviamente, sulla reale natura di “rifugiati” di questi nuovi arrivi, si possono sollevare decine di dubbi, alcuni dei quali cercherò di esporre in un prossimo post.
Vorrei ora però concentrarmi sulla situazione tedesca, sollevando un punto abbastanza curioso e assieme inquietante.

Tutto parte da una domanda: cosa ha spinto la cancelliera tedesca Merkel a dare il via libera per l'arrivo di centinaia di migliaia di immigrati provenienti dalle zone più pericolose e con la cultura più intollerante del mondo, il Nord Africa e il Medio Oriente islamico, e in stragrande maggioranza persone di sesso maschile e in età da militare?
Oltre alla motivazione umanitaria, che serve più che altro da giustificazione ideologica da brandire come ricatto morale al popolo recalcitrante, c'è un altro motivo, di natura economica: il fatto che sarebbero arrivati giovani laureati o altamente specializzati, ingegneri, informatici e quant'altro. Questo almeno il tran tran dei media all'indomani dell'apertura delle frontiere tedesche.
La motivazione più recondita è però quella psicologica (o possiamo pur dire “psichiatrica”): quella, tradizionale per i tedeschi, di voler espiare il loro recente passato con “slanci” di umanitarismo posticcio, da esibire sui media – quando non per puro narcisismo - per convogliare il messaggio: “Avete visto? Non siamo più quelli di una volta”.
Purtroppo, la caratteristica ottusità tedesca fa spesso naufragare i buoni propositi – quelle poche volte che sussistono – nell'effetto contrario a quello che si vuole raggiungere. Così, non solo l'ondata immigratoria ha creato uno scontro con l'Islam, una malattia dell'Umanità di cui la stragrande maggioranza dei “rifugiati” è portatrice sana, ma anche, e soprattutto, ha rivelato con ciò un'ideosincrasia che rivela al mondo l'incredibile idiozia dell'intera operazione.
Cerchiamo di stabilire i termini di questa idiosincrasia.
Perché la Merkel e i tedeschi hanno deciso di aprire i battenti a una vera e propria invasione di individui provenienti da una cultura barbarica? Risposta possibile (o probabile): perché si sentono in dovere di espiare un passato fatto dello sterminio di 6 milioni di Ebrei. Un consecutio logica che non fa una grinza, giusto?
Il problema è che il modo migliore per espiare quel passato sarebbe stato quello di punire i colpevoli, cosa che la Germania si è sempre rifiutata di fare. Un altro modo per espiare sarebbe stato quello di risarcire in modo significativo i familiari di coloro che il Reich di Hitler ha gasato (e, se è per quello, anche di tutti coloro che ha ucciso in giro per l'Europa), se non altro restituendo le proprietà mobili e immobili confiscate alle vittime delle atrocità naziste. Cosa che si è ben guardata dal fare. Mentre per questa seconda opzione c'è sempre tempo (ma è ragionevole pensare che non accadrà mai), per la prima il tempo è scaduto: i criminali nazisti sono tutti morti, e molti hanno potuto vivere in tutta tranquillità nella loro patria natale, ottenendo all'occorrenza anche onoreficenze. (1)
Invece in tutto questo cosa fa la Germania? Ospita sul suo suolo la cultura più antisemita del mondo, uno dei testi religiosi di riferimento della quale addirittura condiziona l'avvento del giorno del giudizio allo sterminio di tutti gli Ebrei:

L'Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l'albero diranno: O musulmano, o servo di Allah, c'è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo, ma l'albero di Gharqad non lo dirà, perché è l'albero degli ebrei. (2)

Quindi la Germania vuole combattere lo spettro del suo recente antisemitismo genocida accogliendo i semi di un nuovo antisemitismo ugualmente genocida. Vuole espiare il suo passato creando le condizioni per un presente che lo riproponga su scala se possibile ancora più cruenta. Vuole emendare il suo passato non risarcendo gli Ebrei, ma dando ospitalità e assistenza a coloro che hanno scelto gli Ebrei – niente di meno che nella parola di Dio - come nemici giurati da sterminare. Si tratta - se vogliamo credere alla buona fede dei Tedeschi - di un autentico capolavoro di stupidità, che accrescerà esponenzialmente l'antisemitismo già connaturato nel genoma tedesco, attraverso l'innesto di una forza barbarica ulteriore, una forza che non ha mai conosciuto l'effetto moderante della civilizzazione. E che non sentirà mai il bisogno di lavarsi la coscienza della colpa di un olocausto.

(1) “Medaglia tedesca a uno dei boia di Marzabotto, rabbia e sconcerto a Bologna” (04/03/2016)


(2) Tratto dalla “Sira”, la raccolta dei detti e dei fatti attribuiti a Maometto.

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