lunedì 6 gennaio 2014

RE E GIULLARI

(Difficoltà: 1/5)

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In un lontano tempo popolato di principi e re, il giullare di corte era molto più di un buffone, di un intrattenitore. Era quello che oggi diremmo "comico satirico". Egli svolgeva un ruolo preciso nei confronti del re di cui era al servizio. Nell'esporgli in modo allusivo e scherzoso i suoi difetti, il giullare costringeva il sovrano a non prendersi troppo sul serio, a capire i propri limiti, a mantenere i piedi per terra, a ricordarsi della propria umanità. 
Per ottenere questo effetto, era naturalmente essenziale che giullare e re rimanessero soggetti distinti.
Il nostro politico, al contrario, incarna le due figure nella stessa persona:
non per mantenersi con i piedi per terra, ma per giustificare le proprie incapacità e malefatte con i ragionamenti più insolentemente assurdi, ritagliandosi così lo status privilegiato di chi non si sente chiamato a rispondere di niente e a nessuno. I nostri politici non commettono mai errori ma "decisioni magari discutibili"; non sono mai "fuori"-legge perchè volano "al di sopra" della legge. La classe politica italiana è buona a nulla ma capace a tutto. Essa fa di tutto ma non si assume mai la responsabilità di niente. 
Se c'è un modello di superbia classista e di irresponsabilità assoluta, questo deve essere la nostra classe politica. Essa è una gramigna che andrebbe data alle fiamme.

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