lunedì 27 gennaio 2014

LA VERITA' DEL "LUOGO COMUNE" OVVERO "COME TI NEUTRALIZZO LA VERITA'"

(Difficoltà: 4,3/5)


Quando l'informazione capita in cattive mani, succedono cose strane. Per fare un esempio, una cosa naturalmente falsa diventa vera se la sua supposta verità diventa un tam-tam ipnotico, uno slogan ossessivo. Ma succede anche il contrario, e cioè che una cosa naturalmente vera diventa allo stesso modo falsa se si vuole che così sia.
C'è poi una terza via, più diretta al metodo. Se una persona di buona volontà si ostina a ripetere una cosa naturalmente vera proprio perchè è vera ma sente che la sua verità non è stata pienamente riconosciuta, viene contrastato dai falsari della verità, che rispolverano il concetto di “luogo comune”.

lunedì 20 gennaio 2014

LA SCARSA MEMORIA DEGLI ITALIANI

(Difficoltà: 3,8/5)

Personificazione dell'Italia di Cesare Ripa (1550 ca.-1622)
Voci critiche hanno diffuso l'opinione che il popolo italiano abbia in genere pochissima memoria storica. Non è certo da questo palco che può venire una rettifica a questa idea. La memoria dell'Italiano medio è talmente volatile, e la sua capacità di tenere una medesima posizione ideale talmente transeunte, che gli unici sondaggi che contano sarebbero quelli del giorno prima, quando però, nel caso delle intenzioni di voto, la regola del silenzio elettorale li renderebbe impossibili.

lunedì 6 gennaio 2014

RE E GIULLARI

(Difficoltà: 1/5)

http://www.arte-e-pensiero-in-liberta.com
In un lontano tempo popolato di principi e re, il giullare di corte era molto più di un buffone, di un intrattenitore. Era quello che oggi diremmo "comico satirico". Egli svolgeva un ruolo preciso nei confronti del re di cui era al servizio. Nell'esporgli in modo allusivo e scherzoso i suoi difetti, il giullare costringeva il sovrano a non prendersi troppo sul serio, a capire i propri limiti, a mantenere i piedi per terra, a ricordarsi della propria umanità. 
Per ottenere questo effetto, era naturalmente essenziale che giullare e re rimanessero soggetti distinti.
Il nostro politico, al contrario, incarna le due figure nella stessa persona:

giovedì 2 gennaio 2014

LINGUAGGIO DEL POTERE E POTERE DEL LINGUAGGIO

(Difficoltà: 4,2/5)

La Bonino, Radical-parolaia
Ormai, la nostra società ci ha portati a considerare il linguaggio come una cosetta inutile e ininfluente, retorica fatta a posta per scansare l'azione. E non è un caso che ciò risulti tanto più vero in una realtà in cui chi dovrebbe agire tende a soppiantare l'opera con il temporeggiare interlocutorio e con una retorica più o meno seducente.