sabato 2 novembre 2013

CONSIDERAZIONI OGGETTIVE SUL RAZZISMO

(Difficoltà: 4,3/5)


Theodor W. Adorno L'osservazione empirica mi ha portato alla conclusione antropologico-culturale che gli stereotipi su una popolazione si riferiscono alla parte che risiede nelle regioni più a sud di ogni paese. Questa idea trova conferma nella provenienza dei simboli che vengono adottati per esprimere il pregiudizio etnico. Così, per es., l'Italia è canzonata per la pizza, per il mandolino e per la mafia, tutte cose che legano la loro origine alle regioni del sud, come per una certa espansività caratteriale che s'esprimerebbe in ampi gesticolii delle mani. Per la Germania, allo stesso modo, si usano elementi che fanno parte prevalentemente del folklore bavarese: i crauti, la birra, la tenuta da montanaro, l'allegria fanfarona e rumorosa.

Il pregiudizio razziale è in sé una semplificazione della realtà che il pensiero attua per economia mentale, e per difesa da timori di solito paranoici, come quello dell'importazione della criminalità, degli immigrati che rubano i posti di lavoro ecc. Non v'è da meravigliarsi quindi che tale semplificazione s'avvalga di un'iconografia composta da oggetti e abitudini ben distinguibili e quindi facilmente elevabili a simboli. Il terreno più adatto al pensiero affetto da pregiudizi è l'immagine, non il pensiero. E infatti, le poche volte che il pensiero s'avventura in una fondazione teorica del pregiudizio etnico, esibisce tutta la patetica pochezza e la grossolanità antiscientifica di cui la mente razzista è capace.
Quali sono i fondamenti scientifici capaci di suffragare l'evidenza del carattere “sudista” del pregiudizio? La domanda ha lo stesso senso che può avere la ricerca di regole nelle elucubrazioni che un pensiero patologico si dà per giustificarsi. Ha molto più senso, invece, ricercare le cause del pensiero patologico in sé. Ma per la mente tendente al pregiudizio importanti risultati sono già stati ottenuti (si veda il risultato della fondamentale ricerca svolta da Th. W. Adorno: La Personalità Autoritaria (The Authoritarian Personality), Edizioni di Comunità, 1997).

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