giovedì 25 luglio 2013

ITALIA "PAESE DI MERDA"?

(Difficoltà: 1,3/5)
E' recente notizia la condanna di un anziano 71 enne, comminata dalla Corte d'Appello di Campobasso in forma di un'ammenda (poi indultata) di mille euro, per aver detto ad alta voce ciò che tutti pensano: “Italia paese di merda”. La sentenza è stata poi confermata in Cassazione, e le motivazioni sono state quindi depositate. Vi si legge tra l'altro: “Il diritto di manifestare il proprio pensiero in qualsiasi modo non puo’ trascendere in offese grossolane e brutali prive di alcuna correlazione con una critica obiettiva.” In realtà, ciò che i giudici di Cassazione non hanno colto è che l'“insulto” alla Nazione era in realtà una sigla – non “merda”, ma “M.E.R.D.A” - composta dalle iniziali di parole-chiave di una “critica obiettiva”, come vogliono le motivazioni espresse dai giudici di Cassazione:

M” come “meritocrazia”. Non pervenuta. Si preferiscono i metodi del nepotismo, della raccomandazione, della cooptazione, della spinta (anche di reni, per le fanciulle in carriera).
E” come “egualitarismo”. Inesistente. Vige ancora - due secoli dopo -il pronunciamento del Marchese del Grillo (Sordi): “Io so' io... e voi non siete un cazzo!”
R” come “rispetto”. Per chi? Per i deboli? Per le minoranze? Per i disabili? Per i rifugiati di guerra? Tutti centrati e affondati dalla Lega (anche in senso letterale).
D” come “democrazia”. Ecco l'oggetto del contendere: l'Italia è una democrazia? Aimè, sotto questo rispetto, ogni contesa è persa. All'Italia di “democrazia” rimane solo l'involucro, come voleva Licio Gelli: organi di vigilanza che non vigilano, organi di informazione che non informano, un Parlamento che non delibera, uno Stato che non c'è.
A” come “antistato”. Ecco: tutto quanto detto sopra è declinabile sulla scorta di quest'ultimo concetto. Il corporativismo mafioso e la disintegrazione dei principi costituzionali - in politica e in economia - sono solo due aspetti del farsi Stato delle mafie. Ogni critica allo Stato è anche una critica all'avvenuta occupazione mafiosa: buttala via...!

Ma poi, e per concludere: perchè il cittadino comune dovrebbe disprezzare il Paese – con le parole - meno di chi, come la nostra classe dirigente, lo disprezza – nei fatti – anche se da essa ha ottenuto tutto?
Quindi sì, signori giudici, l'Italia è una paese di M.E.R.D.A., e ciò si può dire in piena “correlazione con una critica obiettiva”. Buon lavoro, la prossima volta.

Allegorica, donna, incinta. Italia


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